Allarme paninari

Puntuale come ogni anno, ecco l’indagine di ‘ndrangheta che interessa la Brianza. Questa volta il blitz delle forze dell’ordine si chiama”Freccia”, è avvenuto l’11 giugno e ha portato in carcere 22 persone, 12 delle quali nella nostra provincia.

Tra i molti dati ricorrenti – le solite “locali” (Desio, Giussano, Seregno…) , i soliti boss (Cristello), i soliti ambiti di interesse (la security dei locali notturni, il recupero crediti, l’usura) – la meritoria indagine ha delineato interessi anche nello smercio ambulante di alimentari: i camion dei cosiddetti “paninari”, che  – forse non a caso – si trovano spesso la notte nei dintorni dei suddetti locali. E’ troppo chiedere che le Polizie locali dei Comuni brianzoli e le stazioni locali dei Carabinieri facciano più controlli in questo settore?

Più inedita (almeno per i profani) è la ferocia che le ‘ndrine brianzole dimostrano, a stare alle intercettazioni divulgate, senza purtroppo ormai più nulla da invidiare ai clan mafiosi del Sud. “C’è un altro virus che assedia la Brianza” scrive giustamente un autorevole giornalista di un autorevole settimanale brianzolo. Ma ai brianzoli sembra interessare assai poco il radicamento delle mafie a casa loro… Per questo i responsabili di Libera a Monza e a Como si sono uniti per lanciare un grido di allarme alla gente, a chi abita questi territori: “Per liberarsi dalle mafie la sola magistratura non basta… è venuto il momento di un salto di qualità che veda coinvolti tutti: società e istituzioni… è venuto il momento di una presa di coscienza senza se e senza ma a cui facciano seguito scelte, decisioni e azioni anche forti e determinate, molto più che in passato”. A quando una reazione?

liberaMB

 

 

 

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