Ciao Lea, martire “brianzola” della ‘ndrangheta

Ricorrono oggi 5 anni dal ritrovamento in un campo di San Fruttuoso, alle porte di Monza, dei poveri resti di Lea Garofalo, testimone di giustizia calabrese scomparsa da Milano nel novembre 2009. Anche per il fatto che la sua vita si concluse in Brianza, Lea merita di essere ricordata come una “nostra” martire della mafia.

Lea Garofalo aveva 35 anni e una figlia di 17 quando dall’ex marito ‘ndranghetista venne attirata in una trappola a Milano, rapita, torturata e uccisa; i suoi resti, portati in un campo presso Monza, furono bruciati e sepolti (la storia completa viene raccontata qui da Wikimafia ).  Il prossimo 24 novembre ricorre l’ottavo anniversario dell’assassinio, per il quale sono stati condannati l’ex marito e altre 5 persone, e il Comune di Nova Milanese ha scelto di onorare la memoria della coraggiosa donna proiettando il film di Marco Tulio Giordana «Lea».

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