L’arma delle interdittive

Le interdittive antimafia, emesse dai prefetti, si stanno sempre più rivelando uno strumento preventivo molto utile per contrastare la diffusione delle mafie nell’economia sana delle imprese. Tra il 2017 e il 2020 ne sono state emesse quasi 2000, di cui 208 nella sola Lombardia che risulta la quinta regione per numero di interventi; in Brianza 40 nell’ultimo decennio. Le interdittive permettono di limitare l’attività di aziende in presenza di evidenze gravi, precise e concordanti di infiltrazione della criminalità organizzata.

Le mafie, specialmente la ’ndrangheta, stanno sempre più reinvestendo i proventi da attività illeciti in aziende regolari, con lo scopo di riciclare il denaro, aumentare i profitti e soprattutto estendere capillarmente il controllo sul territorio. Gestire un’azienda o un bar non significa solamente aumentare i propri utili, ma permette di interagire con le persone, aumentando la capacità di infiltrarsi nel tessuto sociale sano, corrompendolo. Inoltre garantisce prestigio, spendibile ad esempio nelle elezioni comunali, soprattutto nei comuni più piccoli, che dispongono di minori strumenti per poterle contrastare.

Le regioni del Nord rappresentano ormai un’alternativa allettante per reinvestire i soldi ed estendere il controllo del territorio, per la scarsa coscienza dell’esistenza del fenomeno mafioso e l’elevato numero di aziende che possono essere infiltrate. Infiltrazioni che sono aumentate con le ultime crisi del 2008, del 2014 e ora quella pandemica, che hanno spinto diversi imprenditori ad affidarsi all’usura delle mafie con esiti sempre tragici. Anche Monza e Brianza non è esclusa da questi meccanismi, data l’elevata penetrazione della criminalità di stampo mafioso: 40 gli interventi interdittivi negli ultimi 10 anni, come comunicato dalla Prefettura stessa.

(Dati nazionali)   (Interdittive della Prefettura di Monza e Brianza)

Risulta fondamentale, oltre a un contrasto culturale e sociale della criminalità, che le prefetture siano dotate di strumenti efficaci per poter limitare la penetrazione delle mafie nell’economia. Per esempio «già nel mese di maggio 2020, la Prefettura di Lecco ha avviato, prima in Italia, la sperimentazione del Sistema Regional Explorer, la piattaforma che elabora il patrimonio informativo delle Camere di Commercio a partire dal Registro delle Imprese che ha a disposizione tutte le informazioni relative al milione e 500mila imprese attive in Lombardia, comprese quelle aziende del territorio provinciale che hanno sedi all’estero. Negli ultimi due anni sono state emesse 21 interdittive antimafia che hanno investito svariati settori economici e commerciali: sale bingo, autodemolizioni, attività di ristorazione, pompe funebri, attività commerciali» (Dia, ultimo Rapporto semestrale al Parlamento).

Per approfondire l’argomento: studio dell’ANAC e dossier di Libera

Ti potrebbe interessare anche...