Beni “per il bene di tutti”

La legge per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie (n. 109/96) ha compiuto 24 anni e di cose ne ha fatte parecchie. Secondo una ricerca di Libera sono ben 865 le esperienze di gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, in ben 17 regioni su 20 (Sicilia 204 gestori, Calabria 162, Lombardia 158, Campania 143).

Dai dati raccolti emerge che i beni confiscati sono andati anzitutto ad associazioni (461), poi nell’ordine a cooperative sociali (238), realtà del mondo religioso (57), associazioni temporanee di scopo (33), enti pubblici (28), fondazioni (21), senza contare peraltro i beni immobili riutilizzati dalle amministrazioni statali o locali.

Un bel risultato. Però gli immobili sequestrati sono assai di più, per l’esattezza 16.446 già destinati e 17.376 gli immobili in attesa di esserlo… Dunque c’è ancora molto da fare. Libera propone tra l’altro: procedure più veloci, personale e risorse adeguati, accompagnamento e supporto agli enti che potrebbero gestire questi beni,  infine confisca e riutilizzo sociale anche dei beni tolti ai corrotti.

 

 

 

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