Brianza, vogliamoci Bene!

La Lombardia è quarta tra le regioni italiane per numero di beni confiscati alla mafia (circa 3100, di cui il 40% assegnati e gli altri ancora da allocare), e in essa la nostra provincia è al terzo posto dopo Milano e Brescia con un centinaio di beni disponibili: una risorsa da non sprecare. Lunedì alle 15 in diretta su P HensTv il secondo incontro del ciclo «I Beni che ci fanno bene» con Roberto Bellasio, il dirigente Agenzia nazionale Beni confiscati di Milano (nella foto: la pizzeria Wall Street di Lecco, ieri fortino delle mafie e oggi Pizzeria Fiore gestita da una cooperativa) 

E per fortuna la nostra Regione è all’avanguardia negli strumenti messi in atto per facilitare l’uso sociale di tale patrimonio, come ha ottimamente spiegato la presidente della Commissione Antimafia regionale Monica Forte nel webinar organizzato da Brianza SiCura con il Centro Promozione Legalità di Monza (qui l’intervento completo). Eccone alcuni:

  • il fondo regionale: eroga contributi agli Enti locali che prendono in carico i beni confiscati, fino a 150.000 euro a fondo perduto; restando in questa cifra i Comuni fino a 5.000 abitanti possono coprire fino al 90% delle spese sostenute. «Il fondo è rifinanziato ogni anno, ma purtroppo finora è stato poco utilizzato», ha lamentato la presidente.
  • la task force regionale dedicata ai beni confiscati: un gruppo di esperti in grado di incrociare i progetti proposti “dal basso” con ulteriori finanziamenti provenienti dai bandi europei. E anche qui basterebbe chiedere…
  • la mappatura geolocalizzata di tutti gli immobili confiscati in Lombardia (Viewer Beni confiscati), che sarà presto operativa e accessibile agli Enti locali, anche in vista di progetti intercomunali per strutture molto impegnative
  • il potenziamento dell’ufficio milanese dell’Agenzia nazionale Beni Confiscati (Anbsc), che recentemente è passato da 5 a 20 addetti, con un direttore apposito per il Nord Italia.

«Si sono fatti molti passi avanti», ha concluso la presidente annunciando tra l’altro che è stata inviata a tutte le Regioni una proposta di legge in materia. E sarebbe una colpa grave che i Comuni (i primi interessati ad acquisire gli immobili ad uso sociale) non facessero tesoro di queste opportunità.

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