La ‘ndrangheta anche in farmacia

Una mafia che non cede nei settori a lei “tradizionali” (movimento terra, edilizia, estorsione, usura…) ma che nello stesso tempo si allarga a nuovi: il turismo, i rifiuti, la sanità. E’ il quadro generale presentato dal secondo rapporto sulla presenza mafiosa in Lombardia, appena pubblicato dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata (Cross) dell’università di Milano, su commissione regionale. Una miniera di dati importantissimi.Nel presentarlo, il professor Nando Dalla Chiesa ha sottolineato alcune aree sottotraccia, non facili da vedere ma importanti nello sviluppo della ‘ndrangheta nei nostri territori: l’usura, che è la via maestra per impossessarsi delle imprese e entrare così nell’economia legale; il turismo d’appartamento, con acquisto di immobili soprattutto sui laghi per introdurre un nuovo tipo di offerta poco tracciabile; le farmacie, che permettono tra l’altro il traffico illegale di farmaci e il controllo e la fabbricazione di droghe sintetiche. Ci torneremo

 

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