La ‘ndrangheta all’ospedale

La sanità pubblica è, anche giustamente, uno dei fiori all’occhiello di cui la Lombardia e la Brianza in particolare si vantano, non solo a livello nazionale. Eppure anche quest’ambito, già pesantemente interessato dagli appetiti politici, è ormai infiltrato anche dalle mafie. Se n’è parlato recentemente a Monza.

Secondo il rapporto 2017 “Curiamo la corruzione” di Transparency International Italia, la stima della potenziale “corruption” nel Sistema Sanitario Nazionale varia tra i 4,3 e 9,2 miliardi, che rappresentano circa il 6,1% delle spese correnti; l’ammontare delle potenziali inefficienze nell’acquisto di beni e servizi nel Sistema Sanitario Nazionale è pari a circa 13 miliardi di euro.

“Il sistema sanitario lombardo – recita il rapporto dell’Osservatorio Cross dell’università di Milano – è apparso soggetto, specie nell’ultimo decennio, a una più accentuata, insidiosa attenzione da parte degli interessi mafiosi. È infatti in questa regione, più che in altre, che i clan hanno mostrato di volere cogliere e sfruttare l’ampio orizzonte di opportunità economiche, sociali e impunitarie che il settore offre fisiologicamente. Negli ultimi anni fra l’altro la ‘ndrangheta sembra avere conquistato in quest’ambito anche mercati di investimento collaterali, come nel caso delle farmacie, fornendo ulteriore prova della sua speciale vocazione espansionistica”.

Ti potrebbe interessare anche...