L’Agenzia compie 10 anni e vuole crescere

11.000 beni immobili confiscati in via definitiva e ancora da destinare, più altri 16.000 già destinati allo Stato o ai Comuni: è l’impressionante bilancio del lavoro dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, che in questi giorni compie 10 anni. Un grande impegno ma anche la necessità di crescere, per non sprecare un’occasione storica.

“Si sarebbero potute fare scelte più incisive – scrive Libera –  prevedendo in linea generale concorsi di selezione pubblica di professionalità con qualifiche interdisciplinari. L’aumento dell’organico è, infatti, rimasto solo sulla carta, senza tradursi concretamente in un potenziamento dell’Agenzia. Il bando di concorso pubblico non è stato ancora avviato”; si rischia così “un enorme ritardo che continua a gravare inevitabilmente sulle procedure di destinazione dei beni, rallentando e in alcuni casi ostacolando il loro riutilizzo per finalità pubbliche e sociali, tradendo nei fatti i principi sanciti dalla legge Rognoni La Torre e dalla legge n. 109/96, approvata grazie alla raccolta – 25 anni fa – di più di un milione di firme”.

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