L’usura cresce ma nessuno denuncia

C’è chi dal virus ci vuole guadagnare, e tra questi ci sono anche gli usurai e la criminalità organizzata. Anche nella nostra zona sono infatti aumentate negli ultimi mesi le richieste di comprare attività commerciali sottocosto, come denuncia uno studio di Confcommercio su «La criminalità ai tempi del Covid: quali pericoli per le imprese».

Rispetto a giugno crescono dal 9 al 19% le segnalazioni di chi ha ricevuto richieste anomale d’aiuto economico, di acquisto dell’attività a un valore inferiore a quello di mercato, di cessione di quote aziendali. Il fenomeno riguarda soprattutto ristoranti (20%) e ricettività (21%).

Triplicano inoltre i danneggiamenti (si passa dal 4 al 12%) – tipico reato-spia di pizzo e usura – e la carenza di liquidità costringe ormai il 69% degli imprenditori (+5%) a ricorrere al patrimonio aziendale o alle banche (dal 43% di giugno al 56% di novembre).

«Durante la pandemia gli usurai lavorano di più – ha commentato la responsabile della Dda di Milano, Alessandra Dolci – eppure negli ultimi 9 mesi non abbiamo ricevuto nessuna denuncia dalle vittime». Un fenomeno che purtroppo si ripete anche per altri reati: forse è il tempo di attivare qualche canale “whistleblowing” per considerare anche le segnalazioni anonime.

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