Ma attenti anche all’altro virus…

Non c’è solo il Coronavirus a minacciare la salute dell’Italia; l’attuale situazione rischia di favorire anche un altro male, non meno nascosto né meno mortale: la crescita dell’illegalità e della criminalità organizzata. Come? Lo spiega il procuratore Nicola Gratteri.

“Il rischio più concreto e reale è l’usura. Gli imprenditori avranno difficoltà. Poi dipenderà anche dalla durata di questo blocco. Ma gli imprenditori hanno bisogno di liquidità, di soldi veri in mano, non più e non tanto di non pagare le tasse. Noi da sempre sappiamo che il problema dell’élite della ‘ndrangheta è quello di giustificare la ricchezza, non di arricchirsi, e quindi presteranno soldi a usura anche a interessi bassi per invogliare, incentivare i commercianti a rivolgersi agli usurai ‘ndranghetisti, che sono quelli che sostanzialmente hanno bisogno di meno garanzie per il pagamento. Chi si rivolge a questo tipo di usurai sa perfettamente con chi sta trattando. Il pericolo, quindi, è che ancora di più altre attività imprenditoriali, alberghi, ristoranti, pizzerie, passino di mano a prestanome della ‘ndrangheta”.

Poi c’è un altro pericolo, quello politico: “C’è una grande fascia di popolazione che viveva lavorando in nero e nel sommerso e oggi è quasi impossibile. Così molte persone non hanno più le 30–40 euro che giornalmente riuscivano a guadagnare. Allora gli ‘ndranghetisti si presenteranno, come sempre, come benefattori, come gente che aiuta chi ha bisogno, i
poveri; lo fanno già da sempre e, dando ai disperati 30 euro al giorno per un lavoro in nero, costoro si sentiranno sul piano psicologico ancora più prostrati e ancora più riconoscenti verso chi gli darà questi 30 euro. La dipendenza psicologica dei poveri verso di loro aumenterà ancora di più, quindi poi sarà ancora più facile, alle prossime elezioni, rappresentare il modello
più convincente quando ci sarà da andare a rastrellare i pacchetti di voti”.

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