Purché non “lavorino” le mafie…

Suscitano più di una perplessità, anche da parte di osservatori “neutri” come il Garante anticorruzione, alcune norme contenute nel recente decreto cosiddetto “sbloccacantieri”. Un conto infatti è creare lavoro e velocizzare le burocrazie; tutt’altro creare autostrade in cui la corruzione e l’illegalità possono marciare fin troppo spedite… Per discuterne e informare Brianza Sicura – insieme tra l’altro a Cgil e Libera – ha invitato dei veri esperti in materia come la docente del Politecnico (titolare del master in appalti pubblici) Maria Agostina Cabiddu e il professore dell’università di Pisa Alberto Vannucci, oltre alla rappresentante di Brianza SiCura Lucrezia Ricchiuti. Cittadini e amministratori sono invitati, il 27 giugno a Monza.

Con il decreto cosiddetto ‘Sblocca cantieri’ – spiega Roberto Beretta, presidente di Brianza SiCura –temiamo che si voglia incentivare e ampliare la cultura delle ‘scorciatoie’, così tristemente presente nel nostro Paese. Proprio questa fase dell’economia, in cui c’è fretta di dimenticare la crisi e di creare lavoro, e proprio il nostro territorio, da sempre patria del ‘fare’ e insofferente agli impicci burocratici, possono difatti indurre a credere che le norme per prevenire la corruzione o gli obblighi di trasparenza siano degli ‘accessori’ di scarsa importanza, se non addirittura ostacoli agli affari. Non è così: senza regole severe e rispettate che tutelino la libera concorrenza e la competenza vincono sempre le imprese che sono disposte a barare, prime tra tutte quelle legate alla criminalità organizzata (già molto presenti in Brianza). Onestà e correttezza, invece, mettono tutti su uno stesso piano e alla fine pagano: anche in termini di mercato”.

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