Sos: una sigla contro la mafia

Segnalazioni di Operazioni Sospette: questo è il significato della Sos in ambito antimafia. E in effetti si tratta davvero di uno strumento di aiuto e soccorso sempre più importante per la difesa della legalità e il contrasto concreto della criminalità organizzata, a partire dal concetto di base «Follow the money»: segui il flusso di denaro e troverai i responsabili degli illeciti che lo generano.

Lo ha spiegato molto bene Claudio Clemente, direttore dell’Unità Informazioni Finanziarie della Banca d’Italia, in un’interessante serata a Lissone.  Ormai nelle indagini sulle mafie “pesano” di più le segnalazioni di operazioni sospette (cui sono tenuti per legge numerose categorie professionali ed enti pubblici) delle stesse intercettazioni ambientali; quasi tutte le inchieste, non solo finanziarie, di cui si legge sui giornali nascono proprio da questo tipo di indicazioni, su cui poi l’Uif svolge la prima scrematura e che – nel caso in cui i sospetti si dimostrino fondati – vengono trasmesse alla magistratura e alle forze dell’ordine per quanto di competenza.

«Le potenzialità del sistema, che si basa sulla collaborazione della società civile e ha l’obbiettivo di far crescere il livello di legalità nella società – ha detto il dottor Clemente -, sono immense, anche grazie agli strumenti informatici d’avanguardia che i 160 addetti dell’Uif hanno a disposizione per incrociare i dati e analizzarli in automatico». Dalle 12.000 Sos ricevute nel 2007, l’ufficio è passato oggi a 140.000, in gran parte provenienti dalle banche (fanalino di coda la pubblica amministrazione, da cui sono pervenute appena 120 segnalazioni in un anno…) e il 18% riguarda le mafie.

«Intercettando il riciclaggio di denaro sporco si protegge l’economia sana della comunità locale, perché si blocca la concorrenza sleale del mercato». Le Sos hanno permesso ad esempio di scoprire frodi milionarie sul materiale sanitario per il Covid, ad esempio, e sono fondamentali per bloccare le truffe sui bonus edilizi e prossimamente sui fondi del Pnrr. Il sistema infatti è anche preventivo, grazie all’elaborazione di modelli statistici che consentono di individuare in anticipo possibili comportamenti anomali.

Per saperne di più, ecco il fornitissimo sito dell’Uif.

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